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Angela

Essere figlia di comunisti

Quando i comunisti non "mangiavano" i bambini ma provvedevano al loro sostentamento.

Nata a Bentivoglio, terza di quattro figli, l'unica ad avere il diploma di scuola media inferiore. Ha svolto diversi corsi professionali ed iniziato a lavorare nel 1962, e a piccoli passi è diventata responsabile del personale. Oggi, da pensionata, svolge attività di volontariato presso l'Anteas.

Licenziato per avere aderito ad uno sciopero agli inizi degli anni cinquanta, mio padre rimase per sei mesi senza lavoro, con moglie e quattro figli piccoli a carico. La famiglia, pur nell’estrema difficoltà, è rimasta coesa e solidale. Si è arrangiata beneficiando di qualche credito da parte della piccola cooperativa di consumo del paese.

Questa incresciosa condizione è durata oltre sei mesi, fino a quando l’azienda, consapevole della sua professionalità di “meccanico canapino”, difficilmente reperibile sul locale mercato del lavoro, e resasi conto dell’enorme gravità della decisione politica del licenziamento, decise di riassumerlo.

È una storia della Bassa Padana, lontana nel tempo, ma ancora attuale, in cui le passioni politiche degli uomini erano profonde e contrapposte ma che evidenzia una luce: da quelle lotte è nata compiutamente la nostra attuale democrazia.

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